No Other Land

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.

La cosa che resta di oggi è un documentario che fa male. Si chiama No other land, ne hai sicuramente sentito parlare mille volte, sia per i suoi meriti (ha vinto l’Oscar nel 2025 come Miglior documentario), sia per le polemiche che ha generato qui in Italia (dove andare in onda su Rai 3 il 7 ottobre ma è stato rinviato per pressioni politiche ben due volte), sia per l’orrore e la violenza che alcuni di coloro che ci hanno lavorato ha subito in Cisgiordania.

No Other Land dura poco più di un’ora e mezza, è stato prodotto da un collettivo israelo-palestinese formato da Basel Adra, Yuval Abraham, ed Hamdan Ballal e racconta le vicende di Basel e di altri attivisti palestinesi che tra il 2019 e il 2024 si sono opposti alla distruzione del loro villaggio in Cisgiordania.

È una delle cose che restano più dure, crude, ma nel contempo più necessarie che abbiamo scelto in questa rubrica. E non solo vale la pena di essere visto, ma ha bisogno di ognuno di noi per diffondersi.

Lo puoi vedere qui, su Raiplay. E lo puoi consigliare a chiunque.

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