
L’umiliazione e la bullizzazione sistematica del nemico sono armi politiche pericolose che appaiono sistematicamente nella storia dei conflitti, come ora a Gaza
Quando la maggior parte degli italiani pensa al proprio modo di spostarsi — in auto, visto che siamo il paese più motorizzato d’Europa — dimentica sempre una cosa fondamentale: quanto spazio occupa un’auto e quanto è illogico, assurdo e idiota che uno spazio così ampio sia sprecato per spostare soltanto 1,25 persone (questa è la media italiana).
Un’auto occupa 20 metri quadrati da ferma, poco meno quando è in movimento, ma, soprattutto, portando appena 1.25 persone alla volta, ce ne vogliono 20 per portare poco più di 30 persone, che in bici, a piedi o con un mezzo pubblico occuperebbero molto meno spazio.
Un articolo di Luca Bonacina sul magazine Eppen, parte da questo dato per arrivare più in là. Leggerlo può servire a portarci a fare i conti con dati che troppo spesso facciamo finta di non vedere. Perché il problema automobili non è soltanto un problema di inquinamento. È molto di più.
L’umiliazione e la bullizzazione sistematica del nemico sono armi politiche pericolose che appaiono sistematicamente nella storia dei conflitti, come ora a Gaza
Oggi sono morte delle persone, ma la tragedia degli sfratti è quotidiana e invisibile, è fatta di debiti, sgomberi e vite segnate che non fanno notizia
I confini — il Novecento, le generazioni, le nazioni — servono per muoverci nel mondo, ma non sono il mondo. Non sono da difendere, sono da superare
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