Che cos’è un blocchetto?

È l’unità minima di Slow News, il suo punto di partenza e ultimamente anche un modo di considerare chi ci legge

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.

Slow News ha una struttura che si è evoluta dal primo numero a oggi, ma che resta composta da quelli che noi chiamiamo blocchetti, l’unità minima e insieme il punto di partenza del progetto Slow News. I blocchetti di Slow News (nell’immagine qui sotto ne vedi due tratti dal numero 51) sono, di fatto, i paragrafi con cui presentiamo uno o più link scelti da noi.

Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.

Come nasce un blocchetto? Semplice. Uno di noi legge o vede qualcosa di molto bello, molto interessante sul web, lo propone agli altri, poi prepara qualche riga di presentazione per proporlo anche agli abbonati. Poi, per associazione mentale, con pensiero laterale, per arricchire o proporre visioni diverse o complementari sul medesimo tema, a volte un blocchetto si gonfia con letture fatte da altri, fino a raccogliere più link.

Il più grosso che abbiamo preparato? Quello dedicato agli scontri del 1° maggio 2015 a Milano, nel numero 31, intitolato Riot. È passato molto tempo da allora, e possiamo anche renderlo pubblico. Al suo interno, una serie di testimonianze che abbiamo trovato e selezionato, generalmente scostandoci dal mainstream. Eccolo qui:

Scontri
Cos’è successo a Milano? Ecco la nuda cronaca della violenza contro le cose. Tutti parlano dei black bloc e dei “cattivi maestri”: la posizione di ovvia condanna la conosci bene anche tu, quindi non la approfondiamo. Ma magari ti interessa mettere insieme tanti altri punti di vista.
Luca Fazio propone due analisi: Milano, i riot che asfaltano il movimento e No Expo, The Day After
Mao Valpiana: la posizione nonviolenta.
Distruggo quindi sono, Alessandro Gilioli
La posizione critica di Infoaut: Non a tutti piace Expo
La posizione autocritica di Milano in movimento (ecco come l’ha scorrettamente riportata Repubblica).
La rete No Expo, che esiste da 7 anni, mica da ieri.
La posizione di Militant Blog.
L’esternazione anti-blocco nero che non ti aspetti. Quella di Luca Casarini.
Due riflessioni di Aldo Giannulli: la prima, la seconda.
Le domande e i dubbi di Carlo Gubitosa
Dalla parte dei teppisti, di Franco Berardi Bifo (non fermarti al titolo. Vero, gli abbonati a Slow News non lo fanno, ma non si sa mai).
Se questo è un black bloc.
Le “verità” sui black bloc di Marco Travaglio.
La risposta ai luoghi comuni di Marco Travaglio.

Era un numero speciale, di solito i blocchetti di Slow News non sono così lunghi, anche perché avrebbe poco senso. Ma crediamo che renda bene l’idea di come funzioni la nostra selezione.

Non necessariamente i blocchetti sono legati fra loro. A volte lo sono per accostamenti palesi, altre volte meno. Quelli che si accompagnavano a questo facevano parte di un numero fortemente tematico e parlavano dei “riot” di Londra. Di Baltimora. Di Gezi Park. Della storia dei black bloc. Di un pacifista che sfasciò un F16.

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