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L’altra Elba

L’Elba è un luogo periferico, ma ricco. Marginale, ma attraente. In crescita, ma forse non sostenibile. Ha tante facce, plasmate anche dai fondi di coesione Ue. Alice Facchini ci porta a conoscerle

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«La politica di coesione non cambia mai le cose da un giorno con l’altro, ma lavora sul lungo periodo. E questo è anche il problema di raccontarla», ci ha detto una volta uno dei tanti funzionari UE con cui abbiamo parlato in questi anni di A Brave New Europe. 

 

Così, per la terza edizione di ABNE, abbiamo deciso di andare a cercarli questi processi di cambiamento sul lungo periodo. Per capire se esistono, dove avvengono, come sono nati e cresciuti. 

 

Prima, abbiamo fatto una ricerca a tutto campo, coinvolgendo i partner del progetto e tante delle persone e delle organizzazioni che abbiamo conosciuto da quando ABNE ha preso il via. Quindi, abbiamo scelto tre luoghi significativi e peculiari, ma anche rappresentativi di fenomeni più ampi, che riguardano l’Italia intera. E il suo controverso rapporto con i fondi UE per la coesione.

 

L’Isola d’Elba, al largo delle coste della Toscana, è uno di questi luoghi.

 

 

In copertina: Scoglietto di Portoferraio con arcobaleno – Max Cavallari

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Alice Facchini

Gli episodi (1)

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    Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.

    Dalle miniere al turismo

    L’isola d’Elba è una zona ultraperiferica, che con l’arrivo dei turisti è cambiata. Anche grazie ai fondi di coesione Ue. Ma l’equilibrio tra la ricchezza che il settore genera e le sue conseguenze sull’ambiente è ancora da trovare.

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