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Madonie sospese

Sui monti delle Madonie, nell’entroterra di Palermo, la Strategia nazionale aree interne ha portato tanti fondi di coesione Ue. Riusciranno a cambiare un territorio fragile e disincantato? Ilaria Sesana è andata a scoprirlo

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«La politica di coesione non cambia mai le cose da un giorno con l’altro, ma lavora sul lungo periodo. E questo è anche il problema di raccontarla», ci ha detto una volta uno dei tanti funzionari UE con cui abbiamo parlato in questi anni di A Brave New Europe. 

 

Così, per la terza edizione di ABNE, abbiamo deciso di andare a cercarli questi processi di cambiamento sul lungo periodo. Per capire se esistono, dove avvengono, come sono nati e cresciuti. 

 

Prima, abbiamo fatto una ricerca a tutto campo, coinvolgendo i partner del progetto e tante delle persone e delle organizzazioni che abbiamo conosciuto da quando ABNE ha preso il via. Quindi, abbiamo scelto tre luoghi significativi e peculiari, ma anche rappresentativi di fenomeni più ampi, che riguardano l’Italia intera. E il suo controverso rapporto con i fondi UE per la coesione.

 

Le Madonie, in Sicilia, sono uno di questi luoghi.

 

In foto: vista del paesaggio madonita. Gangi, Madonie, Sicilia, 2024 – Francesco Bellina

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Ilaria Sesana, foto di Francesco Bellina

Gli episodi (1)

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    Slow News. Il primo progetto italiano di slow journalism.

    Una serra per cambiare

    Sulle Madonie, in Sicilia, l’istituto superiore di Gangi prova a essere un agente di cambiamento per il territorio. Puntando sull’agricoltura 4.0 finanziata dai fondi di coesione UE.

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