
Una delle cose che restano più dure e necessarie che abbiamo scelto in questa rubrica: non solo vale la pena di essere visto, ma ha bisogno di ognuno di noi per diffondersi
Hai mai pensato a quanto “vale” il tuo passaporto? Sì, perché non tutti i passaporti valgono ugualmente. Ci sono quelli che ti permettono di andare pressoché ovunque senza chiedere nessun permesso alle autorità dei paesi visitati e quelli che al contrario non valgono nulla e non ti permettono di andare in giro senza permessi e visti.
C’è una classifica speciale che li mette in ordine dal più al meno “potente”, la pubblica e la tiene aggiornata il sito Passport Rank.
Cecilia Strada lo ha scritto in modo molto lucido e sintetico su Twitter: «Chi sta in alto gira il mondo, prenota aerei, si sposta senza chiedere visto nella maggior parte del mondo; chi sta in basso rimane in attesa di un visto che i nostri Paesi non concedono, perché i decreti flussi non sono più tali, perché i canali di accesso legali sono chiusi».
E si tratta di differenze che decidono la nostra vita, o la nostra la morte.


Una delle cose che restano più dure e necessarie che abbiamo scelto in questa rubrica: non solo vale la pena di essere visto, ma ha bisogno di ognuno di noi per diffondersi

A Roma attaccano la politica della mobilità del Comune come “ideologica”, ma non c’è nulla di più anti ideologico e fattuale del fatto che le auto sono il traffico e che per vivere meglio in città dobbiamo usarle il meno possibile

La cosa che resta di oggi è una cosa tutto sommato “leggera”, anche se si tratta di venti minuti abbondanti di colpi pesantissimi, giocati il 5 luglio del 1980 tra due icone della storia del tennis sul Centre Court di Wimbledon. Da una parte c’era Bjorn Borg, 24 anni, svedese, glaciale e impeccabile, dall’altra John […]

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