
Prima o poi doveva arrivare un Barbero su Cose che restano, no? Quel giorno è oggi, il tema è la guerra lungo la storia dell’Umanità e come al solito è illuminante
La cosa che resta di oggi è una puntata della newsletter S’é destra, scritta dal giornalista Valerio Renzi, che racconta, dal 2022, ogni settimana un pezzettino della storia nera dell’Italia ai tempi di Giorgia Meloni, concentrandosi soprattutto sulla storia delle idee e delle culture della destra italiana, di quali siano loro origini e di come stiano evolvendo.
In particolare, la puntata che vi consigliamo, è dedicata a un cortocircuito culturale che ha fatto sì che un gruppo di persone provenienti dall’area della nuova destra sovranista sia riuscito a costruire un ecosistema di prodotti editoriali e commerciali capace di mimetizzarsi nei linguaggi della sinistra.
È la storia di Gog, della sua evoluzione in Magog e dell’apertura dell’Edicola Vertice. Una serie di esperienze e operazioni culturali che, cominciando dall’Intellettuale Dissidente e passando per libri e collaborazioni con figure della destra radicale, ma anche a festival come Libropolis, si è arrivati a un sistema di riviste e brand (Dissipatio, Blast, Il Nemico, Santomanifesto) che riesce a incuriosire e attrarre radicali di sinistra con contenuti ideologicamente conservatori e di estrema destra.
L’abbiamo scelta come Cosa che resta di oggi perché questa è la settimana di Più Libri Più Liberi, e quest’anno c’è un forte movimento di protesta contro l’inclusione di una casa editrice espressamente fascista tra gli espositori della fiera e in un momento storico del genere, è sempre più importante mettere insieme i pezzi come fa Valerio Renzi.


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La cosa che resta di oggi è un articolo uscito ieri su Jacobin, firmato da Silvia Gola e Mattia Cavani, redattori e attivisti di Acta, intitolato Sfruttamento editoriale, il personale e il politico. Parla della precarietà del lavoro culturale prendendo spunto da uno sfogo dello scrittore Jonathan Bazzi di qualche tempo fa, ma mette al […]

La cosa che resta che scegliamo oggi viene da lontano, ha più di un secolo, è un testo scritto da Rosa Luxemburg nel 1906, si intitola Sciopero generale, partito e sindacato e parla di qualcosa di molto, molto, molto vicino a noi e che qui a Slow News abbiamo molto a cuore, ovvero la necessità […]

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