
Il 90% tra vestiti usati e rifiuti tessili provenienti da paesi europei sta finendo in Africa e Asia, con conseguenze anche molto gravi sull’ambiente.
Quella a cui stiamo assistendo in questi mesi e che avrà ripercussioni molto pesanti sul nostro futuro e quello dei nostri figli è una guerra culturale mossa dalla parte più retrograda e reazionaria della classe politica italiana contro tuttə noi e il nostro diritto a vivere e muoverci in libertà nei luoghi dove abitiamo, lavoriamo, portiamo i nostri figli a scuola, usciamo la sera.
È una vera e propria crociata, visto che il movente è totalmente ideologico e basato su una visione della realtà poverissima e allucinata. È la crociata contro le biciclette, e le vittime, oltre che un mercato, quello delle bici e dei mezzi privati a basso consumo energetico, in espansione esponenziale.
Leggi la riflessione di Edoardo Zanchini su Domani.
Se vuoi approfondire il tema, poi recupera l’articolo di Andrea Coccia in cui raccontiamo come la mobilità, prima che con i soldi, si cambia nella testa della gente (e dei politici).
Il 90% tra vestiti usati e rifiuti tessili provenienti da paesi europei sta finendo in Africa e Asia, con conseguenze anche molto gravi sull’ambiente.
L’aumento delle colture di tabacco da reddito in Africa sta mettendo a rischio la sicurezza alimentare e nutrizionale.
Lo conosciamo dal 1865, spiega perché più strade costruiamo e più diminuisce la loro efficienza e una sitcom australiana ci aiuta a spiegarlo bene.