Cosa sta succedendo in Georgia?

La frattura tra governo e cittadini in Georgia è ormai insanabile.

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Русский военный корабль, иди на хуй.
Nave da guerra russa, vai a farti fottere.

Il 3 marzo del 2022, quasi dieci anni dopo aver firmato l’accordo di associazione con l’Unione Europea, la Georgia ha firmato la domanda di adesione, inviata poi alla presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. Nel frattempo, a giugno 2022, il Consiglio europeo aveva riconosciuto la candidatura della Georgia per entrare nell’Unione.

Qui trovi tutte le informazioni che servono.

In Georgia, da qualche mese, il clima politico e sociale non è per niente dei migliori. In particolare, l’invasione della Russia in Ucraina ha esacerbato gli animi e le preoccupazioni in un Paese che, proprio in materia di invasioni russe, ha un passato recente piuttosto drammatico.

Dalla metà di febbraio 2023, nella capitale georgiana, Tiblisi, si svolgono manifestazioni quotidiane di protesta contro il disegno di legge sui cosiddetti “agenti stranieri”.

Si tratta di una proposta che ricalca una legge già esistente nel codice penale russo e che prevede che organizzazioni ed enti non commerciali (organizzazioni internazionali, associazioni, media, etc) che ricevono più del 20% del proprio finanziamento da fonti straniere siano registrate come “agenti stranieri”.

Per “fonti straniere” si intendono agenzie di governi stranieri, individui o persone giuridiche che non sono cittadini georgiani, organizzazioni come fondazioni, associazioni, società, sindacati, o altre associazioni di uno stato estero.

Questa proposta di legge rappresenta una frattura tra il governo georgiano e i propri cittadini, una frattura che, proprio nei giorni in cui si celebrava l’invasione russa dell’Ucraina, è diventata crisi: il 24 febbraio, infatti, proprio a Tiblisi, è stata organizzata una grande manifestazione di sostegno all’Ucraina, completamente disertata dai partiti della maggioranza.

La presidente georgiana Salomé Zourabichvili ha denunciato pubblicamente che nel parlamento georgiano “si è sviluppata una forza politica che invece di rafforzare il percorso europeo della Georgia, vede l’interesse georgiano altrove”.

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Foto di Mariam Nikuradze (OC Media)

Schiaffi e manifestazioni

Dal 24 febbraio, le manifestazioni a Tiblisi sono quotidiane e le bandiere europee in piazza si stanno moltiplicando. La protesta utilizza la proposta di legge sugli agenti stranieri per sottolineare la frattura tra il governo (e la maggioranza che lo sostiene) e la popolazione georgiana, frattura causata dalle politiche sempre più filorusse del governo, che sembra andare nella direzione opposta rispetto alla volontà di un Paese che vorrebbe invece avvicinarsi all’Unione Europea.

Lunedì 6 marzo 2023, Levan Khabeishvili, il leader del Movimento Unito Nazionale (UNM), il principale partito di opposizione, è stato schiaffeggiato dal presidente della Commissione affari legali del Parlamento, Anri Okhanashvili, ed espulso con la forza dall’audizione di analisi della bozza di legge sugli agenti stranieri.

In seguito a quell’evento, le manifestazioni, proprio di fronte al Parlamento, si sono intensificate. Nei giorni seguenti queste, nonostante le misure di sicurezza messe in campo dal governo fossero ogni giorno più dure, sono diventate un presidio fisso, giorno e notte. Nella serata del 7 marzo, durante le proteste, i camion-idranti della polizia hanno caricato la folla, sulla quale sono stati sparati proiettili di gomma e centinaia di lacrimogeni. Talmente tanti che anche diversi agenti sono rimasti intossicati. Nel tentativo di disperdere i manifestanti la polizia ha usato anche cannoni ad acqua e allarmi ipersonici.

Secondo alcune nostre fonti a Tiblisi, che vogliamo tutelare e delle quali per il momento non riveleremo l’identità, l’attacco della polizia è diventato, nella notte tra il 7 e l’8 marzo, quasi una caccia all’uomo, con le forze speciali georgiane che letteralmente rincorrevano manifestante per manifestante, sparando ad altezza uomo. Un fuggi-fuggi generale che tuttavia non ha sortito alcun effetto deterrente perché, dopo poche ore, i manifestanti sono tornati in piazza con le bandiere georgiane ed europee, le pentolacce per fare rumore e i loro slogan antirussi: Русский военный корабль, иди на хуй (“Nave da guerra russa, vai a farti fottere”).

Abbiamo seguito l’evolversi delle proteste grazie in particolare a OC Media e ai suoi giornalisti.

L'epilogo. Per ora

La mattina del 9 marzo 2023, dopo due notti e due giorni di intensi scontri tra manifestanti e polizia, di arresti e di barricate, il principale partito della coalizione al governo in Georgia (il Sogno Georgiano) ha annunciato il ritiro “incondizionato” della proposta di legge sugli agenti stranieri. La dichiarazione di SG è stata fatta congiuntamente con il partito Potere del Popolo, il gruppo di parlamentari anti-occidentali affiliato al partito al governo che aveva presentato il disegno di legge al Parlamento di Tiblisi.

Una vittoria della piazza che non rappresenta la fine di questa storia. Le parole scelte da Sogno Georgiano sono infatti sfidanti nei confronti di chi ha contestato la proposta di legge, alla quale sarebbe stata “data la falsa etichetta della legge russa” e così “le forze radicali sono state in grado di coinvolgere alcuni giovani in attività illegali”.

Il Parlamento georgiano dovrà ora votare per sancire il ritiro della proposta, già approvata in prima lettura il 7 marzo. Per questa settimana non sono previste altre sedute, ragion per cui è stata convocata una nuova manifestazione di fronte al Palazzo, il 9 marzo 2023 alle ore 19.

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