
Alle radici di una parola che sembra antica, ma che è nata nel Novecento per definire un crimine “moderno”.
Tra le purtroppo infinite manifestazioni dell’odio online contro le minoranze, ce n’è una particolarmente gratuita e cattiva che riguarda i ciclisti. Se frequenti un qualsiasi social e hai letto qualche post sulla mobilità, quasi certamente sai di cosa parlo, ma probabilmente ne hai sentite di simili anche nel mondo là fuori.
Una di queste persone si chiama Yvette Caster, e nel 2015 aveva scritto un articolo che si intitolava “Cyclists are a menace and should be banned from the roads” (“I ciclisti sono una minaccia e vanno allontanati dalle strade”).
Quasi dieci anni dopo quell’articolo, Caster sul Guardian scrive un articolo in cui si pente del vecchio editoriale sarcastico e violento, ed è un pezzo molto interessante da leggere. Scrive Caster: «Sono passata dal detestare i ciclisti a desiderare che ce ne fossero di più sulle strade. Guardando l’articolo adesso, so che è stato scritto da una versione sconsiderata e più giovane di me stessa, una che metteva i clic davanti alle persone».
Caster racconta anche di come la sua vita è cambiata da quando ha smesso di usare l’automobile: con qualche sacrificio, certo, ma con un aumento considerevole della qualità della sua vita. A dimostrazione del fatto che si può fare.
L’articolo di Yvette Caster lo puoi leggere qui. Se ti interessa l’argomento mobilità, qui trovi tutto ciò che abbiamo scritto sul tema.
Alle radici di una parola che sembra antica, ma che è nata nel Novecento per definire un crimine “moderno”.
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Il 16 settembre 2025, l’esercito israeliano ha lanciato una offensiva militare a Gaza, bombardando e occupando la città con truppe e carri armati.
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