Di come si smette di odiare i ciclisti (e poi di guidare)

Tra le purtroppo infinite manifestazioni dell’odio online contro le minoranze, ce n’è una particolarmente gratuita e cattiva che riguarda i ciclisti. Se frequenti un qualsiasi social e hai letto qualche post sulla mobilità, quasi certamente sai di cosa parlo, ma probabilmente ne hai sentite di simili anche nel mondo là fuori.

Una di queste persone si chiama Yvette Caster, e nel 2015 aveva scritto un articolo che si intitolava “Cyclists are a menace and should be banned from the roads” (“I ciclisti sono una minaccia e vanno allontanati dalle strade”).

Quasi dieci anni dopo quell’articolo, Caster sul Guardian scrive un articolo in cui si pente del vecchio editoriale sarcastico e violento, ed è un pezzo molto interessante da leggere. Scrive Caster: «Sono passata dal detestare i ciclisti a desiderare che ce ne fossero di più sulle strade. Guardando l’articolo adesso, so che è stato scritto da una versione sconsiderata e più giovane di me stessa, una  che metteva i clic davanti alle persone».

Caster racconta anche di come la sua vita è cambiata da quando ha smesso di usare l’automobile: con qualche sacrificio, certo, ma con un aumento considerevole della qualità della sua vita. A dimostrazione del fatto che si può fare.

L’articolo di Yvette Caster lo puoi leggere qui. Se ti interessa l’argomento mobilità, qui trovi tutto ciò che abbiamo scritto sul tema.

Andrea Coccia
Andrea Coccia
2 anni fa

Cose che restano

Cose che meritano di non essere perse nel rumore di fondo della rete, che parlano di oggi e che durano per sempre
  • Manifesto
    Manifesto
    un giorno fa
    Sarà una risata che vi seppellirà

    La cosa che resta di oggi è un manifesto prodotto da Soccorso Operaio nel 1977, ma che ha origine in una frase che ha le sue radici lontane nel tempo, come spesso capita da queste parti. Il manifesto è stampato su carta giallastra, è grande 100×70 cm e rappresenta la sagoma di un militante anarchico […]

  • Articolo
    Articolo
    2 giorni fa
    Winter Games, senza winter

    La cosa che resta di oggi è un progetto strano, pubblicato dalla BBC nel maggio del 2021, ha come orizzonte degli eventi il 2050. Si intitola Sport 2050 ed è stato creato con per «rendere più concreti gli impatti futuri astratti del cambiamento climatico per le persone, analizzando come potrebbero influire sulla loro vita quotidiana», […]

  • Articolo
    Articolo
    6 giorni fa
    La violenza e noi

    La cosa che resta di oggi è un articolo apparso sul Tascabile all’inizio del mese di dicembre, l’ha scritto Gianmarco Gronchi e si intitola La violenza e noi. È un lungo percorso che parte da un video sugli scontri violenti in Nepal che hanno insanguinato le strade del paese, ma anche portato, in poche ore, […]

Leggi tutte le cose che restano