
Il caldo e l’umidità hanno effetti sull’umore, sul modo in cui funzioniamo e anche sulle neurodivergenze. Ne parliamo su Atipiche.
C’è questa polemica in atto per il divieto di usare il telefono a scuola. È davvero poco centrata, per due motivi. Primo: è ovvio che se usi una qualsiasi cosa per distrarti a lezione stai facendo altro e ciò non va fatto (il telefono, farsi una tisana, giocare a burraco, leggere un saggio di Feyerabend mentre ti spiegano le addizioni…). Secondo: il problema non è il telefono. Il problema è il contesto sociale, come provano gli studi citati a sproposito in questi giorni. Cioè: se tu ti trovi in un contesto di disagio, hai pochi strumenti, i tuoi genitori non li hanno a loro volta… finisce che potresti abusare dello smartphone, usarlo male e entrare in un loop. Ma il problema, appunto, non è lo smartphone a scuola.
Il caldo e l’umidità hanno effetti sull’umore, sul modo in cui funzioniamo e anche sulle neurodivergenze. Ne parliamo su Atipiche.
Lei si definisce l’anti-personal trainer e spiega qui cosa vuol dire.
È una vita che ci fanno credere che tutto è urgente, necessario e imprescindibile: il nostro lavoro, la nostra presenza sui social e persino la nostra reperibilità non pagata. Per le persone ADHD questa è una trappola aplificata. Che ci portiamo anche in vacanza. Come si risolve?