
L’umiliazione e la bullizzazione sistematica del nemico sono armi politiche pericolose che appaiono sistematicamente nella storia dei conflitti, come ora a Gaza
Hai mai sentito parlare di Hieronymus Bosch?
Forse il nome non ti dirà niente, ma sicuramente conosci almeno un paio dei suoi quadri, almeno di vista.
Bosch è stato un pittore olandese in attività tra la fine del ‘400 e l’inizio del ’500. E le sue opere sono un tripudio di visioni disturbanti, apocalittiche, fuori dal mondo.
È stato in grado di mettere in scena come pochi altri la caduta negli incubi più profondi dell’uomo, nel vizio, nella follia – tanto da divenire una delle principali fonti di ispirazione per i Surrealisti, e venir citato anche da artisti ben più contemporanei – ad esempio Kentaro Miura nel suo Berserk.
Abbiamo stuzzicato la tua curiosità?
Bene: qui trovi un breve e bellissimo documentario su questo artista così particolare.
L’umiliazione e la bullizzazione sistematica del nemico sono armi politiche pericolose che appaiono sistematicamente nella storia dei conflitti, come ora a Gaza
Oggi sono morte delle persone, ma la tragedia degli sfratti è quotidiana e invisibile, è fatta di debiti, sgomberi e vite segnate che non fanno notizia
I confini — il Novecento, le generazioni, le nazioni — servono per muoverci nel mondo, ma non sono il mondo. Non sono da difendere, sono da superare
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