
Una proposta di iniziativa popolare sulla cannabis: era ora!
Si chiama Misura di Inclusione Attiva e già dal nome (acronimo incluso, MIA) contiene tutto quel che deve contenere: lo specchietto per le allodole dell’inclusione, l’idea che le persone debbano attivarsi (fannullone! Cosa aspettate a trovarvi un lavoro?) e l’idea della responsabilità individuale.
Se non bastasse il nome, però, ci sono anche i requisiti, secondo le bozze che circolano (Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Linkiesta) e le consuete indiscrezioni:
I condizionali si trasformeranno presto in indicativi, salvo sorprese.
La guerra ai poveri continua.
Una proposta di iniziativa popolare sulla cannabis: era ora!
La richiesta dei manifestanti di Tunisi è semplice: trasparenza nell’iter decisionale e diritto alla mobilità.
La serietà della politica di coesione passa anche da piccole cose, come evitare di pubblicare avvisi di consultazioni pubbliche che non esistono