
Un attacco contro il paternalismo, una malattia molto italiana che caratterizza il discorso dei giornali, della politica, della scuola e della famiglia.
A dicembre 2022, negli Stati Uniti, secondo i dati di S&P Global citati da Axis, più del 6 % delle persone che hanno comprato auto con prestiti subprime è in ritardo di più di due mesi sulle rate del proprio prestito. Si tratta della percentuale più alta dal 2005 ed è superiore anche ai valori raggiunti durante la recessione del 2007.
Se i ritardi nei pagamenti delle rate non vengono recuperati e diventano pagamenti insoluti mettono queste famiglie, già povere e già in grande difficoltà dopo la crisi post pandemica, a rischio di andare in default, ovvero di non poter pagare il proprio prestito e di vedersi confiscata l’automobile da parte delle banche che hanno concesso loro i prestiti.
È una notizia molto allarmante per due motivi.
Il primo è quello che preoccupa chi i soldi ce li ha, e magari ce li ha in quelle banche che da ani concedono prestiti a tassi altissimi a persone che in realtà non potrebbero permetterselo. In questo caso, il rischio è che possa innescarsi una crisi delle banche e degli erogatori di prestito simile a quella del 2007, che ha visto molti istituti fallire.
Il secondo motivo è quello che dovrebbe preoccupare soprattutto chi i soldi non ce li ha e che, sempre più spesso, viene scacciato dai centri abitati densi a causa della gentrificazione. Si tratta di famiglie del ceto medio e basso, che sono costrette ad andare ad abitare in zone suburbane in cui la mobilità pubblica è assente e in cui l’unico modo di muoversi è possedere un’auto.
In questo caso, il rischio è che milioni di persone povere e totalmente dipendenti dalle auto possano perdere l’unico mezzo di trasporto che consente loro di andare a lavorare, di portare i figli a scuola, di raggiungere ospedali e supermercati. Uno scenario da film postapocalittico.


Un attacco contro il paternalismo, una malattia molto italiana che caratterizza il discorso dei giornali, della politica, della scuola e della famiglia.

La cosa che resta che abbiamo scelto per oggi è un fumetto di Hurricane Ivan uscito sul Manifesto nel giugno del 2019 che è tornato talmente tanto di attualità che Ivan stesso lo ha ristampato e lo venderà sabato 25 ottobre alla quinta edizione di AFA Festival. Si chiama 16 modi di evitare uno sgombero […]

La cosa che resta di oggi è il concetto di Ecosistema di lotta. Ed è una cosa difficile da linkare perché l’abbiamo trovata sparsa in giro per la rete e non solo. Non ha un tempo preciso perché ha radici lontane del passato e ha prospettive altrettanto lontane nel futuro, e non ha uno spazio […]

Un podcast settimanale per approfondire una cosa alla volta, con il tempo che ci vuole e senza data di scadenza.

È dedicata all’ADHD e alle neurodivergenze. Nasce dall’esperienza personale di Anna Castiglioni, esce ogni venerdì e ci trovi articoli, studi, approfondimenti, consigli pratici di esperte e esperti.

La cura Alberto Puliafito, è dedicata al giornalismo e alla comunicazione, esce ogni sabato e ci trovi analisi dei media, bandi, premi, formazione, corsi, offerte di lavoro selezionate, risorse e tanti strumenti.

La newsletter della domenica di Slow News. Contiene consigli di lettura, visione e ascolto che parlano dell’attualità ma che durano nel tempo.