
È sempre più evidente che i problemi della nostra società o si affrontano tutti insieme o non si risolveranno mai: serve ricompattare il fronte e lottare insieme
Proviamo a dirlo nella maniera più semplice possibile: ai college più prestigiosi americani accedono più facilmente i figli dei ricchi. Avviene per vari motivi: ereditarietà scolastica, accesso alle attività sportive reso più facile dalla disponibilità economica, frequentazione di scuole private che poi rilasciano schede curriculari personalizzate (vengono utilizzate per le ammissioni).
Da quelle scuole prestigiose usciranno più probabilmente persone che avranno ruoli di prestigio e di comando.
Questo significa che le istituzioni scolastiche amplificano le disuguaglianze anziché ridurle.
Il risultato è che, per esempio, a 33 anni chi ha un reddito della famiglia di provenienza nell’1% dei redditi avrà “automaticamente” anche un reddito personale più alto di quello di un coetaneo.
Lo studio è molto rigoroso – qui si può leggere integralmente, qui invece c’è il sommario non tecnico – ed è stato condotto da Opportunity Insights, Harvard University.
Purtroppo è basato solamente sul mondo USA, ma è comunque utile da esaminare, visto che nella narrazione comune gli Stati Uniti vengono raccontati come la terra delle libertà dove è facile “farsi da sé”.
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Nell’immagine, uno dei tanti grafici dello studio. Qui si mostra che il 40% di chi ottiene i punteggi più alti ai test d’ammissione proviene da chi proviene dalle famiglie che hanno un reddito che le colloca nell 0,1% dei più ricchi.


È sempre più evidente che i problemi della nostra società o si affrontano tutti insieme o non si risolveranno mai: serve ricompattare il fronte e lottare insieme

Finché non ci uniremo tutte e tutti in una sola, grande lotta, le dinamiche malsane del mondo in cui viviamo non verranno intaccate.

In Italia abbiamo un problema: il paternalismo della classe dirigente che infantilizza cittadine e cittadini e minimizza tutto ciò che mette a disagio o genera conflitto

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