
Storia di una domanda che sembra di stretta attualità oggi, ma che in realtà ci si pone da anni e che da anni ha la stessa risposta.
A proposito di punti di vista storicamente sottorappresentati dal mondo culturale e dal mondo del giornalismo, questo è un bell’annuncio che arriva dal Collettivo di Fabbrica GKN.
«Ci siamo messi in testa di fare il primo Festival italiano di letteratura working class. E di farlo a Campi Bisenzio, presso la Gkn. Perché un festival che vive di storia della classe lavoratrice vive dove la classe lavoratrice prova a scrivere la sua storia. C’è stata finora una sola esperienza simile: il Working Class Writers Festival tenutosi a Bristol, nel Regno unito, nell’ottobre del 2021. Al contrario del festival di Bristol però noi non abbiamo alcun tipo di finanziamento né pubblico né privato e vogliamo che la fruizione del festival sia interamente gratuita».
Il Festival sarà organizzato dall’Aps Soms Insorgiamo, dal Collettivo di Fabbrica e dalle Edizioni Alegre, con la sua collana working class diretta da Alberto Prunetti.
Su Produzioni dal Basso è aperta una campagna di sottoscrizione per dare un contributo all’organizzazione del Festival.
Storia di una domanda che sembra di stretta attualità oggi, ma che in realtà ci si pone da anni e che da anni ha la stessa risposta.
Gli “accordi di pace” che si spartiscono il Medio Oriente hanno radici lontane, come l’accordo di Sykes – Picot, del 1916, che conteneva già tutto quello che sarebbe successo nei 110 anni successivi.
Fu uno dei primi, su mandato dell’ONU, a cercare una mediazione di pace tra Israele e Palestina. Fu ucciso in un agguato a Gerusalemme nel 1948.
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