Ma, proprio perché il turismo è un settore trasversale, è difficile avere un quadro completo delle risorse a esso destinate. La legge di bilancio del 2021 ha assegnato al Ministero del turismo 275 milioni di euro. Il turismo è però competenza anche delle regioni, che finanziano gli enti promozionali regionali i quali, in percentuali variabili di regione in regione, promuovono il turismo e finanziano sé stessi. Inoltre, ogni anno lo stato finanzia l’Agenzia nazionale del turismo (Enit).
Altre risorse provengono da leggi specifiche che istituiscono fondi con una determinata durata e dotazione, come per esempio il fondo per “le imprese esercenti attività di risalita e fune e di innevamento artificiale”. Alcune risorse sono a fondo perduto ma nella maggior parte dei casi si tratta di crediti d’imposta o crediti agevolati per imprese del settore turistico, insomma di sconti fiscali. Questi fondi finanziano sia l’offerta che la domanda di turismo. Altri fondi ancora li gestisce Cassa Depositi e Prestiti. Infine, il turismo beneficia di leggi che finanziano attività non prettamente turistiche, come quelle culturali o per l’innovazione digitale.
Inoltre, a livello di fondi non ordinari, esiste il Piano sviluppo e coesione del Ministero del turismo, istituito a marzo del 2021, che dovrebbe guardare al turismo come strumento di coesione. Il piano ha una dotazione di 46,84 milioni di euro a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, il principale strumento finanziario nazionale per contrastare le disuguaglianze, strettamente connesso ai fondi della politica di coesione UE. . La dotazione del fondo finanzia due ambiti tematici “competitività imprese” (45,7 milioni di euro) e “capacità amministrativa” (1,14 milioni). Il piano si compone di cinque iniziative:
- Grandi destinazioni per un turismo sostenibile,
- Montagna Italia,
- Knowledge Base per l’assistenza ai turisti,
- Wi-Fi Italia,
- Italia Destination Management System (DMS).
Sul sito del Ministero del turismo è possibile approfondire solo due di queste iniziative (la seconda e la quinta), ma nella sezione Notizie si legge che a ottobre dell’anno scorso è stata avviata la prima iniziativa, “Grandi destinazioni per un turismo sostenibile”, con la firma di accordi tra il Ministero e i comuni di Firenze e Venezia; il piano riguarderà anche Milano, Roma e Napoli.
Nel concreto, si legge sul sito, verranno realizzati «suggestivi percorsi urbani immaginati dalle città partner allo scopo di migliorare l’esperienza turistica e di decongestionare i luoghi a rischio di overtourism che potranno godere di grande risalto mediatico anche attraverso il portale Italia.it, sfruttando l’interoperabilità con il Tourism Digital Hub».
L’idea è quella di finanziare nuovi itinerari turistici per decongestionare le aree più note. Ma, secondo alcuni, questa strategia non fa che aumentare i flussi turistici ‘spalmandoli’ anche in aree meno turistiche senza risolvere alla radice il problema dell’overtourism, legato all’aumento incontrollato dell’offerta di posti letto in relazione ai residenti e alla capacità di carico di una destinazione.