Slogan a parte, qui il JTF finanzia progetti come il CEPIS (Centre for Entrepreneurship, Professional and International Studies), un nuovo centro dell’università della Silesia che ospiterà corsi di Impresa e Innovazione, Digital Business e Economia e managment. «È ciò di cui abbiamo bisogno» racconta Daniel Stavarek, rettore del Dipartimento di Amministrazione e Finanza. «Possiamo offrire un modo per cambiare l’economia, dalle industrie pesanti ai micro-servizi», aggiunge. Un altro progetto in questo senso è la costruzione del Black Cube, un hub per la digitalizzazione che servirà da centro di ricerca, formazione e biblioteca.
Nonostante la bella storia di riconversione di Dolnì Vitkovice, però, la città di Ostrava ha perso 34mila abitanti dal 2001 al 2021, passando da circa 315mila a poco più di 280mila. Oggi, quindi, in Moravia-Silesia, la sfida connessa alla transizione verde è contrastare lo spopolamento, offrendo nuove soluzioni occupazionali che sostituiscano le miniere e le fabbriche ormai chiuse.
Il JTF in questa zona punta soprattutto a modernizzare l’economia per frenare la fuga dei giovani piuttosto che a riqualificare i lavoratori delle miniere. La Repubblica Ceca, infatti, è dal 2016 che aiuta le regioni carbonifere con il programma RE:START, finanziato con risorse nazionali e fondi di coesione Ue. E, per questo, per molti minatori della regione di Ostrava sono stati già avviati programmi di compensazioni e pensionamenti anticipati.
A testimoniarlo, forse non a caso, è Dalibor Mikšaník, che guida il pullman con cui i giornalisti arrivano a Dolnì Vitkovice e che, in passato, era proprio un minatore. Grazie a un traduttore, spiega che i suoi colleghi sono quasi tutti andati in pensione o a lavorare per industrie metalmeccaniche.