Gaza: se la cura è lo sterminio
Gaza oggi è un malato terminale. E il rischio che venga spazzato via tutto, compresa ogni sua componente sana, umana, dignitosa, è reale.
Gaza oggi è un malato terminale. E il rischio che venga spazzato via tutto, compresa ogni sua componente sana, umana, dignitosa, è reale.
Lavorare è sano solo se fa da contorno a tutto il resto. Quando è il resto a diventare contorno diventa una dipendenza molto pericolosa.
Non servono tutti quei dati per il contributo d’accesso
Il processo per trasformare l’ex aeroporto di Vicenza in un luogo vissuto dalla cittadinanza e utile per l’intera città è ancora in corso. Ma avanza. Ed è un esempio interessante per tanti spazi simili in Italia ed Europa
Soluzioni per contrastare lo spopolamento
L’idea del Parco della Pace di Vicenza, per essere realizzata, ha fatto i conti con i cambiamenti politici alla guida della città. E la partecipazione di cittadini e cittadine ne ha risentito
Lo è per tanti motivi, ma soprattutto per scelte urbanistiche e politiche. Le cose potrebbero migliorare, ma non sta succedendo
È dedicata all’ADHD e alle neurodivergenze. Nasce dall’esperienza personale di Anna Castiglioni, esce ogni venerdì e ci trovi articoli, studi, approfondimenti, consigli pratici di esperte e esperti.
La cura Alberto Puliafito, è dedicata al giornalismo e alla comunicazione, esce ogni sabato e ci trovi analisi dei media, bandi, premi, formazione, corsi, offerte di lavoro selezionate, risorse e tanti strumenti.
sost. f. pl. [dall’ingl. generative artificial intelligences] 1. sistemi informatici capaci di produrre contenuti inediti (testi, immagini, video, codice, ecc.) a partire da dati di addestramento e prompt umani, simulando creatività, comprensione e intenzionalità; non pensano, ma generano; non capiscono, ma predicono; non rubano, ma remixano. Si chiamano “generative” per differenziarle da quelle “discriminative”, che classificano e riconoscono. La distinzione è tecnica, l’effetto è culturale. 2. nella narrazione pubblica, le i.a.g. incarnano una promessa (o una minaccia) di automazione dell’intelligenza stessa. amplificano illusioni: quella dell’oggettività tecnologica, della neutralità algoritmica, dell’efficienza come valore assoluto. sono opache per design, spettacolari per marketing, pervasive per interesse. 3. nella pratica quotidiana, le i.a.g producono testi scolastici, riassunti, email, meme, loghi, articoli, poesie, sogni, curriculum, copioni, programmi, analisi, profezie. Più che sostituire l’umano, ne assorbono stile, tono, cliché. funzionano come specchi: riflettono ciò che sanno, cioè ciò che gli è stato dato. Eppure sembrano nuove. 4. le i.a.g. sono anche un dispositivo sociale a doppio standard democratizzano strumenti, ma concentrano potere; abilitano creatività, ma normalizzano linguaggio; promettono tempo liberato, ma moltiplicano lavoro cognitivo. Un’industria, un’estetica, un’ideologia.